Della mia anima ne farò un’isola: lettura scenica, podcast, video

Trovate qui il podcast da ascoltare!

Fatelo circolare, fatelo sentire, diffondete la nostra voce. Vogliamo che il messaggio portato dai detenuti circoli nel nostro mondo, che noi abitanti “al di qua del muro” sentiamo la loro voce e che chi vive “dentro” sappia che vogliamo ascoltarli. Vi chiediamo anche di aiutarci a pagare le spese di questi prodotti. Tra podcast e video spenderemo più di 2.500 euro. Anche solo un piccolo aiuto per noi sarà importante. 

DELLA MIA ANIMA NE FARÒ UN’ISOLA

LABORATORIO DI LETTURA E LETTURA SCENICA

Il progetto, a cura di Simonetta Valenti, inizia a luglio 2023 e propone ai detenuti della sezione Collaboratori di Giustizia della Casa Circondariale di Ivrea La lettura del romanzo Fine pena ora, di Elvio Fassone. Nel romanzo Fassone racconta in prima persona lo scambio epistolare che avviene tra lui e un ragazzo che condanna all’ergastolo durante il maxi processo alla mafia catanese che si svolge a Torino nel 1985. Giudice ed ergastolano si scriveranno per venticinque anni senza mai incontrarsi e questo scambio cambierà per sempre le loro vite. Non è un testo qualsiasi, quindi, proprio per l’affinità della storia narrata con l’esperienza di chi vive in carcere. 

Ed è proprio da questa affinità che nasce l’idea di trasformare l’esperienza del laboratorio nella lettura scenica di alcuni capitoli del testo, integrandola con le riflessioni dei detenuti, in veste di attori/autori. Le loro emozioni, i loro ricordi, la loro storia, la loro condizione attuale prendono corpo regalando, è il caso di dirlo, a chi ascolta la condivisione di un percorso intimo e introspettivo. Il risultato è un lavoro denso, profondo, dove ogni singola parola ha un valore inestimabile. Un’occasione unica per chi si racconta; per chi ascolta un’opportunità per riflettere sul significato di pena e sull’importanza per la società intera, di offrire una prospettiva di recupero e di vita oltre le sbarre. Ad eccezione della voce narrante, l’unica femminile, tutte le altre sono quelle dei detenuti, che interpretano il giudice, l’ergastolano e sé stessi La concretezza di un vissuto raccontato in prima persona, le emozioni che traspaiono dalle loro voci, i propositi, le scelte, le sofferenze e soprattutto la ricerca di un riscatto sociale e personale sono la ricchezza di questa sceneggiatura. 

La rappresentazione teatrale è andata in scena il 30 novembre e il 2 dicembre 2023, in carcere, davanti a un pubblico numerosissimo. 


“DOPO TUTTE LE TESTIMONIANZE, COMPRESE QUELLE DI SALVATORE E DEL GIUDICE, NON POSSIAMO CHE SPERARE CHE IL VOSTRO SENSO DI RESPONSABILITÀ NEL RENDERCI PERSONE MIGLIORI DI COME SIAMO ENTRATI, CONTAGI OGNI GIORNO IN MANIERA INDELEBILE IL NOSTRO DESIDERIO DI CAMBIAMENTO.
È UN DESIDERIO CHE A VOLTE VIENE OSCURATO DA UN DIFFICILE PERCORSO CARCERARIO. E CON QUESTO NON SI VUOLE COLPEVOLIZZARE NESSUNO: CHI MEGLIO DI NOI CONOSCE I DISAGI E LE CARENZE CHE A VOLTE IMPEDISCONO UN LAVORO CHE MIRA AL REINSERIMENTO. CERTO, NOI LO VIVIAMO SULLA NOSTRA PELLE E VOI CON LA DELUSIONE DI CHI FALLISCE UNA MISSIONE UMANA, MA ENTRAMBI NON MOLLIAMO!
NOI PERCHÉ LA SPERANZA CI TIENE VIVI E VOI PERCHÉ CREDETE IN QUELLO CHE FATE.
UNIAMO LA SPERANZA AL CREDERE E, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ, OTTERREMO MOLTE VITTORIE CHE DARANNO LUCE A TUTTI. NOI FORSE SAREMO DIFFICILI NEL TROVARE LA RETTA VIA, MA VI PREGHIAMO DI NON PERDERE IL BUON SENSO DI CREDERE NEL CAMBIAMENTO.
GRAZIE!”

PODCAST

Dal successo dell’iniziativa sono nate ulteriori idee per l’evolversi del progetto, che hanno portato in prima battuta alla realizzazione di un podcast (che potrete qui ascoltare) prodotto da Fonderia Mercury con la regia di Sergio Ferrentino, direttore de L’Alba, il giornale redatto in carcere.